19 giugno 2017
Buonasera, desidererei sapere cos’è esattamente la colangite?
Come si manifesta?
Tramite quali esami si arriva alla diagnosi?
Come si cura? Può essere trattata a casa?
Si può manifestare anche dopo il trapianto di fegato ?
Grazie.
Antonietta G.
Fino al 30-60% dei pazienti con Atresia delle Vie Biliari, sottoposti a intervento chirurgico di portoenteroanastomosi secondo kasai, può presentare episodi di colangite. La colangite è una infezione dei dotti biliari all’interno del fegato, che vengono compromessi da un processo infiammatorio/infettivo. La causa più accreditata è la risalita di batteri dal tratto intestinale fino ai canalicoli biliari a livello della “porta hepatis”, il punto dove viene abboccata l’ansa intestinale durante l’intervento di Kasai. Il periodo più a rischio sono i primi mesi dopo l’intervento: per questo motivo viene spesso consigliata una profilassi antibiotica dopo la Kasai. Un buon drenaggio biliare dopo l’intervento riduce la probabilità di insorgenza di questa complicanza.
La manifestazione clinica più frequente è la febbre, di solito elevata (sopra i 38°C), associata a ittero (cute e occhi con colorito che tende al giallo), feci ipo-acoliche (le feci si presentano con un colore più chiaro e tendente al grigio) e urine ipercromiche (con colorito più scuro del normale). In casi particolarmente gravi possono presentarsi scadimento delle condizioni generali, inappetenza, dolori addominali e epatomegalia (ingrandimento del fegato). Nei pazienti sottoposti a intervento di Kasai la colangite va comunque sospettata in tutte quelle situazioni in cui compaia una febbre, persistente oltre le 24 ore, senza altra motivazione evidente.
La diagnosi è spesso “empirica” e si basa sulle manifestazioni cliniche appena elencate e sulle alterazioni degli esami di laboratorio: indici di infezione elevati (globuli bianchi e PCR), rialzo dei valori di bilirubina e di gamma-GT, spesso rialzo delle transaminasi. Una emocoltura (ricerca di batteri nel sangue) va sempre eseguita e, se positiva, rafforza la diagnosi, ma se negativa non la esclude.
Il trattamento è una terapia antibiotica rivolta verso i germi di origine intestinale che determinano più frequentemente questi episodi, e deve essere eseguita per via endovenosa e in ambiente ospedaliero per un periodo di tempo adeguato (solitamente non meno di 10 giorni). É indispensabile che il trattamento della sospetta colangite sia tempestivo, in quanto gli episodi di colangite, soprattutto se ripetuti, portano a un precoce deterioramento della funzione epatica e del drenaggio biliare e alla conseguente necessità di trapianto epatico.
Dopo trapianto di fegato la colangite, seppure possibile, è più rara, e le conseguenze sono molto meno gravi e nella maggior parte dei pazienti completamente risolvibili. Questo per la presenza, diversamente che nei bambini con atresia delle vie biliari, di un buon flusso biliare e di vie biliari con dimensioni normali nel fegato trapiantato.
Dott. Giovanni Boroni
Dirigente Medico
Clinica Chirurgica Pediatrica
Ospedale dei Bambini di Brescia